Recioto di Valpolicella Santa Sofia
Le prime tracce del “Recioto della Valpolicella” si hanno nel quarto secolo dopo Cristo, quando Cassiodoro descriveva l’Acinatico come un vino dolce, «regio per colore, denso e carnoso», ottenuto da una speciale tecnica d’appassimento delle uve, per cui è stato ritenuto identificabile come l’antenato del “Recioto della Valpolicella”.
Il nome deriva dal termine dialettale “recia”, cioè orecchia, perché solo la parte più alta e meglio esposta del grappolo, quindi più pregiata, poteva accedere al processo di appassimento.
Prodotto nella Valpolicella classica da uve Corvina e Corvinone per il 70% e Rondinella per il 30% appassite per almeno 120 giorni. La massa ottenuta viene poi affinata in botti grandi per 18 mesi, altri 6 in botti più piccole ed infine 6 mesi in bottiglie.
Il colore risultante dopo questo periodo sarà rosso rubino luminoso dal profumo balsamico, floreale e speziato.
La prova gustativa esalta le note di frutta rossa, spezie dolci, lunga persistenza e freschezza.
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