Morellino di Scansano Erik Banti Docg
Verso la fine degli anni Settanta la zona viticola che ora contraddistingue i dintorni di Scansano non godeva ancora della fama internazionale che al giorno d’oggi la precede, ma la prospettiva di una viticoltura volta alla qualità e all’espressione del proprio territorio di origine si faceva via via più concreta.
Erik Banti iniziò quindi a interessarsi a questa zona nel 1978 e decise, senza rendersene al momento conto, di diventare uno dei pionieri che durante la fine del Novecento avrebbe contribuito a rendere grande Scansano e il suo Morellino.
Un consiglio non da poco arrivò da niente meno che Gino Veronelli, amico di Erik, che sosteneva già da tempo l’appartenenza del Morellino al territorio di Scansano, inquadrandolo come nettare da sgrezzare e valorizzare per la sua autenticità e spiccata territorialità.
Erik Banti si innamorò di Scansano e iniziò a imbottigliare, vendemmia dopo vendemmia, il suo primo Morellino: denso, rosso dai toni bluastri, un po’ troppo tannico ma pulito ed elegante.
La gloria non tarda ad arrivare quando nel 1986 venne premiato dal Gambero Rosso il suo Morellino Ciabatta, insignito dei Tre Bicchieri, ossia il premio più valevole assegnato dalla guida.
Da quel momento l’attenzione si impennò sul potenziale enologico dell’area di Scansano, attirando produttori toscani e non che decisero di investire in vigneti limitrofi a quel piccolo borgo della Maremma Grossetana.
Nasce da uve Sangiovese per l’85% ed il resto da altre uve consentite dal disciplinare come, ad esempio, il merlot.
Il colore è rosso rubino intenso, mentre al naso è elegante e con un buon blend olfattivo che va dai frutti rossi, come la marasca, ai sentori lievemente speziati, come la vaniglia.
In bocca è corposo, asciutto ed equilibrato.
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